Capitolo 3: Grazie

**Admin** Sab Gen 29, 2011 5:50 pm

3 Capitolo: Grazie

Mi girai per vedere se qualcuno spiava me.
Mi rigirai per tornare a osservare il sospettato, ma era sparito.
Lo cercai,ma...
-Ciao...- qualcuno mi tocco' la spalla.
Mi girai e.....Oh Oh!!! Era dietro di me. Mi aveva visto??
-Ehm....io,ecco...scusa....io....- balbettai cercando di chiedere scusa.
-Non fa niente. Ah! Volevo ridarti questo,ti è caduto- mi disse lui prendendo qualcosa dalla tasca.
Tiro' fuori il mio portafortuna,un cagnolino di peluche castano e nero.
-Oh!! Grazie.... - Lui mi prese la mano, me la aprì e me lo mise sul palmo.
-Tieni....D-devo scappare,scusami!- mi disse lui.
-No aspetta!! Come ti...!!!- cercai di dirgli io.
Lui era già lontano.
-Chiami...- finii la frase sussurrando.

Davanti allo specchio,non so perchè,ero tutta rossa.
Avevo il cuore che batteva.
Quel ragazzo aveva qualcosa di speciale.
Lo sentivo.
Piu' pensavo a lui,piu' non vedevo l'ora di scoprire chi era.
Ma ormai,quasi non mi importava piu' scoprirlo,perchè...
L'unica cosa che mi interessava era averlo incontrato faccia a faccia.
Aveva le mani vellutate, lisce lisce.
Stavo sudando in quel momento.

Sognai il momento.
Lui che mi faceva vedere il portachiavi.
Io che come un imbranata arrossivo e dicevo continuamente "Grazie".
Non era andata proprio così,ma il mio punto di vista era che io sembravo matta.
Aprii gli occhi alle 3 di notte. Sul soffitto c'era una macchiolina beige.
-Che cos...?-
La osservai meglio,e,cotta, vidi l'immagine di JeiBì.
Un'altra occhiata alla macchia.
-Ma cos.....AHHHHHHHHHHHHHHH!!- Saltai giu' dal letto, urlando come una forsennata.
Quella macchiolina era una falena.
Urlai,scendendo dalle scale e rintanandomi nello sgabuzzino.
-La solita imbranata che sono io -.- Ahia!!!!- Una scopa mi era caduta in testa.
Mia mamma mando' via il mostro schifoso,poi chiuse la finestra.
Dopo avermi trovata,mi trascino' in camera mia.
-Noooooo mamma non vogliooooo!! Mamma ti pregooooo!!!!-
-Non fare storie!! Se n'è andata la falena!!-
Non dormii....avevo una scusa: il giorno dopo non c'era scuola.